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martedì 10 marzo 2015

L'UE è lontana dall'obiettivo di miglioramento ambientale per il 2050


L'Unione europea è da sempre in prima linea nello sviluppo di un'economia più ecosostenibile e a basso contenuto di carbonio.Ma le cose purtroppo non stanno andando come dovrebbero: infatti un rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente ( Aea ) sottolinea che la salute ambientale dell'UE, in una prospettiva al 2050, vede una generale tendenza al peggioramento.

Facendo l'esempio del settore dei trasporti, le attuali politiche non sono sufficienti.Gli standard d'emissioni di CO2 sono certo migliorati, ma l'uso dell'auto è ancora centrale nelle abitudini della popolazione.L'emergenza principale è sul fronte della natura, per cui il 60% delle specie valutate e il 77% degli habitat risultano in un cattivo stato di conservazione .

Oltre il 40% di fiumi e acque costiere sono interessati da un inquinamento diffuso causato dall'agricoltura, mentre sono soggetti a inquinamento da fonti specifiche, come strutture industriali e sistemi fognari, fra il 20 e il 25% a livello UE e in oltre il 90% dei casi nell'Italia meridionale.Nel mar Mediterraneo il 91% degli stock di pesce valutati nel 2014 è stato vittima di un eccessivo prelievo.

Anche l'inquinamento atmosferico delle città è un punto critico ,infatti si stima che nel 2011 abbia provocato 430mila morti premature.La produzione di rifiuti è calata solo dell'1% tra il 2004 e il 2012, mentre il tasso di riciclo medio dell'UE è arrivato a quota 29% contro il 22% del 2004.Su questo fronte l'Italia è migliorata molto, passando dal 18 al 38%, ma si ricorre ancora troppo alla discarica.


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