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giovedì 31 dicembre 2015

Nuovo record per la temperatura globale registrato a novembre 2015


Il 2015 è stato l'anno che ha fatto registrare le temperature globali più alte da quando è iniziata la misurazione scientifica, cioè nel XIX secolo, ad oggi.Anche il mese di novembre conferma questo risultato: infatti è stato il più caldo dal 1880 ad oggi.A certificarlo sono i dati della NASA, secondo cui la temperatura mondiale è stata di 1,05 gradi superiore alla media.Dall'inizio dell'anno 9 mesi su 11 hanno stabilito un record di temperatura, con la sola eccezione di gennaio e aprile.

mercoledì 30 dicembre 2015

Quanti kg si possono prendere durante le feste natalizie?


Durante le feste di Natale si mangia molto più cibo rispetto a quanto si fa normalmente durante il resto dell'anno, esponendosi quindi al rischio di un aumento di peso.Ma quanti kg si possono prendere durante queste vacanze? Secondo nutrizionisti, dietologi e medici generici si prendono in media 2 kg a persona, ma si può arrivare anche a 5 kg in certi casi.Questo aumento di peso però non è dovuto esclusivamente a pranzi e cenoni.

Ad influire sono soprattutto la cattiva abitudine a mangiare durante l'arco della giornata ( 66% ), ma anche il trascurare ogni principio di sana alimentazione e corretta idratazione ( 42% ).Questi comportamenti derivano dal tentativo di combattere la noia ( 55% ), dalle lunghe ore passate davanti alla Tv ( 53% ) e dalla voglia di lasciarsi andare dopo lo stress accumulato durante l'anno ( 58% ).Tra i consigli per evitare di prendere peso c'è quello di non saltare la colazione, di limitare i cibi dolci, di preferire l'acqua alle bevande caloriche e di praticare attività fisica.

martedì 29 dicembre 2015

Ecco quali sono le linee ferroviarie italiane peggiori


La ferrovia ha favorito nel corso dei secoli passati lo sviluppo di molti Paesi nel mondo; basti pensare al contributo fondamentale che ha dato agli USA o alla Russia, dove il territorio da controllare e servire è vastissimo.Anche negli Stati europei, prima dell'avvento della mobilità automobilistica di massa, la ferrovia è stata fondamentale per il loro sviluppo economico e sociale.Anche l'Italia ha vissuto questo sviluppo con differenze tra regione e regione.Ma quali sono, ad oggi, le linee ferroviarie italiane peggiori?

Un rapporto di Legambiente intitolato "Pendolaria 2015" stila la classifica delle linee peggiori: in testa c'è la Roma-Lido, si prosegue con la Chiasso-Rho, la Messina-Catania-Siracusa, la Genova-Acqui Terme, la Circumvesuviana e la Reggio-Calabria-Taranto.Ma ci sono molte altre tratte pendolari in pessime condizioni, a causa di pochi treni, molto vecchi, inadeguati e spesso nel degrado.In Italia attualmente ci sono 3.300 treni in servizio nelle regioni con convogli di età media di 18,6 anni.L'84,7% dei treni circolanti ha più di 20 anni.

La regione con la più alta età media dei treni è l'Abruzzo con 28,3 anni.La stima dei tagli dal 2010 ad oggi è pari al 6,5% nel servizio ferroviario regionale ( 26% Calabria, 19% Basilicata, 15% Campania, 12% in Sicilia ).I biglietti al contempo costano di più: il record di aumento è stato registrato in Piemonte con un 47% in più, al secondo posto si trova la Liguria con un 41% in più e al terzo l'Abruzzo e l'Umbria con un più 25%.Tra le peggiori linee per i pendolari ci sono anche la Verona-Rovigo, la Taranto-Potenza-Salerno, la Novara-Varallo e la Orte-Foligno-Fabriano.


lunedì 28 dicembre 2015

Diminuisce la domanda di carbone nel mondo


Il carbone è stato fondamentale per dare avvio alla rivoluzione industriale nei Paesi europei e nordamericani durante il XIX secolo.Nel corso del XX secolo ha aiutato molte nazioni povere, come la Cina e l'India, a svilupparsi economicamente.Purtroppo il suo utilizzo comporta l'emissione di alte quote di CO2 nell'atmosfera.Sembra però che ci sia un'inversione di tendenza per quanto riguarda le tonnellate di carbone bruciate ogni anno nel mondo.

Secondo l'Agenzia internazionale dell'energia ( Aie ) la domanda di carbone mondiale è in stallo nel 2015, per effetto delle enormi pressioni che gravano sul settore per l'impegno di Paesi e aziende nella lotta al cambiamento climatico.A pesare maggiormente su questo trend è il cambiamento in corso dell'economia cinese, orientata verso modelli meno dispendiosi in energia, che ha fatto calare la domanda di carbone nel 2014 e, secondo i dati preliminari, anche nel 2015.Se confermata, la contrazione per due anni consecutivi sarebbe la prima dal 1982.

giovedì 24 dicembre 2015

Aumentano gli ettari di bosco in Lombardia


I boschi hanno una funzione molto importante nella lotta all'inquinamento atmosferico e nella prevenzione di disastri naturali, come inondazioni o frane.Dopo il 1945 e fino a circa il 2000 in Italia la superficie boschiva è diminuita di estensione anno dopo anno, ma nel XXI secolo sono state varate iniziative per il suo aumento quantitativo.Una buona notizia arriva dalla Lombardia: nel 2014, infatti, sono aumentati gli ettari di bosco della regione rispetto all'anno precedente.

In Lombardia nel 2014 la superficie coperta da boschi è cresciuta di 1.572 ettari, pari allo 0,25% in più della superficie di dicembre 2013, per un totale stimato di 624.383 ettari di bosco in tutta la regione.Sono i dati contenuti nel rapporto dell'Ersaf ( Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste ) intitolato "Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia".Ogni cittadino lombardo ha a disposizione 624 metri quadrati di bosco.La maggior parte delle superfici boschive si trova in montagna, il 79,2%; in collina il 13,2% e in pianura il 7,6%.

mercoledì 23 dicembre 2015

Quali sono le città italiane più eco-mobili?


Il trasporto cittadino contribuisce in maniera determinante all'aumento dell'inquinamento atmosferico, e da molti anni a questa parte tutti gli Stati del mondo stanno adottando misure per ridurne il suo impatto.Ma quali sono state in Italia le città più eco-mobili nel 2014? Secondo il rapporto "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città italiane", elaborato da Euromobility con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente, va a Venezia, che lo aveva già ricevuto nel 2013, il titolo di città più eco-mobile d'Italia.

Al secondo posto si trova Brescia e al terzo Torino; al quarto posto si trova Parma e Milano al quinto.Nei primi dieci posti si conferma Firenze al sesto e Bologna al settimo, mentre Roma è solo al diciassettesimo posto.Chiudono la classifica Padova all'ottavo posto, Bergamo al nono e Cagliari al decimo.In fondo alla classifica troviamo Reggio Calabria, Potenza e l'Aquila.Il rapporto segnala un calo del tasso di motorizzazione ( -0,5% ) e la crescita dei veicoli a basso impatto, i quali raggiungono l'8,5% del parco nazionale circolante.I veicoli a trazione ibrida ed elettrica rappresentano però solo lo 0,21% delle vetture circolanti, contro l'8,3% dei veicoli a gpl e metano.


martedì 22 dicembre 2015

In calo il consumo di vino in Italia


Il vino è una bevanda molto consumata e prodotta nei Paesi mediterranei, soprattutto in Italia, Francia e Spagna, a causa del clima favorevole che favorisce la coltivazione di un buon tipo di uva.Tuttavia a causa della globalizzazione, anche in questi Paesi il consumo di vino negli ultimi 20 anni è calato drasticamente in favore di altre bevande come birra o liquori.In Italia, ad esempio, il consumo pro capite è di 33,4 litri, circa un bicchiere al giorno.Il 64% del consumo di vino avviene avviene tra le mura domestiche, soprattutto durante i pasti ( 72% ) per circa una bottiglia a settimana.

Il consumo fuori casa ( 10% nei wine bar-locali e 17% al ristorante ) è in media di mezza bottiglia la settimana, suddivisa sia ai pasti che all'aperitivo.La birra invece ha avuto un aumento nei consumi: oggi il vino pesa per il 56% del totale dei consumi di bevande alcoliche, rispetto al 39% registrato dalla birra; nel 2004 tali quote erano rispettivamente del 61% e 35%.A pesare su questo calo sono stati i consumatori regolari di vino, che dichiarano di bere mezzo litro o più al giorno, scesi a 1,3 milioni del 2014 rispetto ai 4 milioni del 2004.

lunedì 21 dicembre 2015

L'inquinamento atmosferico nelle città italiane è fuori controllo


La Pianura padana in Italia, insieme al bacino della Ruhr in Germania ed al Sud dell'Inghilterra, sono le aree europee più inquinate dal punto di vista atmosferico.Bisogna ricordare che se vi sono periodi di siccità, in inverno o autunno, l'inquinamento aumenta considerevolmente.E' quello che sta succedendo in Italia infatti, dove da circa due mesi le piogge sono scarse o assenti in alcune zone.Così si sta verificando che l'inquinamento atmosferico nella maggior parte delle città italiane è ormai fuori controllo. 

Secondo i dati dell'ARPA ( Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente ), nelle grandi città ormai si è abbondantemente superato il limite di 35 giorni all'anno di concentrazioni elevate di polveri sottili, quelle cioè emesse da auto, moto e mezzi pubblici.E' però Frosinone a detenere, ad oggi, lo scettro del maggior numero di giorni con concentrazioni superiori a 50 microgrammi per metro cubo per le polveri sottili PM10.Tra le grandi città è Milano quella che ha il maggior numero di giorni di sforamento del limite, seguono Torino, Napoli, Roma e Bologna.

Un altro problema della siccità in corso è l'abbassamento dei bacini idrici: il Po, ad esempio, si è abbassato di due metri rispetto all'anno scorso al Ponte della Becca ( Pavia ), ed è un bacino dove si produce il 35% della produzione agricola italiana.

mercoledì 16 dicembre 2015

Ecco quanti bambini sono nati in Italia con la fecondazione eterologa


La fecondazione medicalmente assistita è nata negli anni '70 per aiutare le coppie che avevano problemi di sterilità a procreare; ha aiutato così molte coppie di ogni Paese del mondo a mettere al mondo dei figli.Si divide in due gruppi: la fecondazione omologa, quando vengono usati gli ovuli o gli spermatozoi appartenenti alle persone della coppia che ne fa richiesta, e l'eterologa che usa ovuli o spermatozoi appartenenti a persone esterne alla coppia che ne fa richiesta.In Italia quest'ultima è stata introdotta nel 2014: ma quanti sono i bambini italiani nati da fecondazione eterologa in un anno?

A poco più di un anno e mezzo dalla sentenza della Corte Costituzionale, nell'aprile 2014, che ha dato il via libera anche in Italia alla fecondazione eterologa, sarebbero tra le 500 e le 1.000 le donne trattate e, ad oggi, circa 100 i bambini già nati.Il problema più grave è la carenza di ovociti donati: solo la metà sono italiani, mentre per il restante 50% è necessario ricorrere a banche estere.Le percentuali di successo si aggirano intorno al 55-60%, come all'estero, ma l'80% dei trattamenti vengono effettuati su ovociti congelati.L'80% dei trattamenti per eterologa avviene in centri privati e solo il 20% in strutture pubbliche, dove l'iter per il reperimento di ovociti da banche estere è più lungo.




martedì 15 dicembre 2015

Ecco quando tornerà a salire il prezzo del petrolio


Il prezzo del barile di petrolio si è attestato sui 36$ a dicembre 2015, tornando così ai livelli del 2009, durante la fase più acuta della recessione mondiale.Bisogna ricordare che negli anni '90 del XX secolo il petrolio costava in media sui 20$ al barile e solo dopo il 2000, con l'imponente crescita economica cinese, indiana e di altre economie emergenti, ha iniziato a non scendere più sotto i 60$, arrivando ad una punta massima di 147$ nel luglio 2008.Ma i prezzi attuali, aiutati dallo shale oil statunitense e dall'enorme produzione saudita non potranno durare a lungo in futuro.

L'Agenzia internazionale dell'energia ( Aie ) nel suo rapporto intitolato "World energy outlook 2015" prevede infatti che il prezzo del petrolio tornerà ad 80$ al barile nel 2020 e successivamente è previsto un graduale ulteriore rialzo.Non si può comunque escludere che i prezzi del petrolio rimangano bassi più a lungo di quanto previsto nello scenario Aie centrale.Per quanto riguarda la domanda di energia mondiale, la crescita stimata dall'Aie al 2040 è di oltre il 30%, con il maggior contributo ai consumi da India, Cina, Africa, Medio Oriente e Sudest asiatico.


lunedì 14 dicembre 2015

I ghiacciai della Groenlandia si sciolgono ad una velocità record


La Groenlandia è la più grande isola del mondo; è situata in corrispondenza del Polo Nord ed è una dipendenza politica della Danimarca.Quest'isola è fondamentale nella lotta al cambiamento climatico: infatti, se tutti i ghiacciai presenti nell'isola si sciogliessero il livello dei mari del mondo si innalzerebbe di molti centimetri, inondando così intere aree costiere mondiali.

Purtroppo c'è una brutta notizia al riguardo: i ghiacciai della Groenlandia si stanno ritirando ad una velocità record.Nell'ultimo secolo, secondo uno studio della Columbia University, la velocità con cui il ghiaccio si sta sciogliendo è raddoppiata rispetto agli ultimi 9.500 anni.Lo studio evidenzia anche la sensibilità dei ghiacciai groenlandesi alle variazioni di temperatura.




venerdì 11 dicembre 2015

In calo le emissioni mondiali di CO2 nel 2015


Dagli anni '80 del XX secolo, quando s'iniziò a prendere sul serio il tema del riscaldamento globale della Terra, sono stati fatti passi da gigante in merito al contenimento dell'emissioni nocive in atmosfera da parte di tutti gli Stati del mondo.Sembra che i frutti si stiano per vedere in questi anni: sono risultate infatti in calo le emissioni di CO2 mondiali nell'atmosfera nel 2015, e sarebbe la prima volta che accade mentre il Pil aumenta.

La stabilizzazione della CO2 nel 2014 e il lieve calo del 2015 sono legati al minor uso del carbone da parte della Cina.L'ultimo rapporto del Global Carbon Project stima per l'anno in corso una flessione dell'emissioni globali di CO2 dello 0,6%.La contrazione deriva per la maggior parte dal calo del consumo di carbone in Cina, con le sue emissioni che dovrebbero scendere del 3,9% nel 2015.La Cina però resta il primo inquinatore mondiale, con 9,7 miliardi di tonnellate di CO2 generata nel 2014,  più di un quarto dell'emissioni globali, corrispondenti a 36 miliardi di tonnellate.

Tra i Paesi maggiori inquinatori al mondo al secondo posto ci sono gli USA, da cui viene il 15% della CO2 mondiale.Al terzo posto si trova l'UE, responsabile del 10% dell'emissioni globali, in calo in media del 2,4% ogni anno nelle sue emissioni di CO2 dal 2005 ad oggi.Nel 2014 la UE ha tagliato l'emissioni per 210 miliardi di tonnellate: uno sforzo annullato dall'India, che ne ha emesse altrettante in più.La CO2 dell'India è salita a 2,6 miliardi di tonnellate, tante quante registrate dalla Cina nel 1990, e di questo passo supererà l'UE entro 3 anni.




giovedì 10 dicembre 2015

Quanti anni in media si potrà vivere in futuro?


L'aspettativa di vita alla nascita si è molto allungata nel corso degli ultimi 50 anni, passando dai 68 anni in media degli anni '60 del XX secolo agli 82 del 2015.Ma quanti anni si potrà vivere in media in futuro? E' in sperimentazione negli USA un farmaco che potrebbe riuscire a ritardare l'invecchiamento e far così vivere l'essere umano in media anche fino a 120 anni.Si tratta del prodotto anti-diabete a base di metformina, che ha mostrato di allungare la vita almeno del 40% su topi e vermi da laboratorio, e di mantenere il loro organismo più sano e forte.

La Food and Drug Administration ( FDA ) ha dato l'ok alla sperimentazione umana su 3.000 pazienti tra i 70 e gli 80 anni di età già colpiti da malattie cardiache, tumori o demenza senile, volto esclusivamente a verificare le proprietà anti-invecchiamento del medicinale.La sperimentazione verrà condotta al "Buck Institute" in California.Se l'esperimento avrà successo le prime malattie a scomparire sarebbero l'Alzheimer, il Parkinson e le demenze senili; infatti, una persona di 70 anni avrà in futuro un'età biologica di 50.


mercoledì 9 dicembre 2015

Ecco quanto costa economicamente la depressione ai Paesi europei


La depressione è una malattia molto comune nei Paesi europei e nordamericani; i ritmi di vita frenetici e i precari legami sentimentali odierni hanno fatto aumentare le persone che soffrono di questa malattia, sia in maniera occasionale che continuativa.Ma quanto costa economicamente la depressione ai Paesi dell'UE? Bisogna dire che è la malattia a maggior incidenza nel mondo e al primo posto negli Stati occidentali, e nel 2020 sarà la maggior causa di disabilità dopo le malattie cardiovascolari.Infatti, uno studio condotto su 7000 cittadini europei tra i 16 e i 64 anni ha evidenziato che il 20% di loro ha avuto una diagnosi di depressione.

Il costo sociale in Italia, equivalente a ore lavorative perse, è pari a 4 miliardi di euro l'anno, mentre per l'economia dell'UE il costo è pari a 92 miliardi di euro, di cui 54 miliardi correlati a costi indiretti per assenza lavorativa.A fronte di questi dati c'è da dire che solo 1 italiano su 3 ha coscienza del problema e si cura adeguatamente.Per quanto riguarda i costi a carico del Servizio sanitario nazionale, in Italia i costi medi annuali per il trattamento di un paziente depresso ammontano a 4.062 euro e la depressione colpisce il 12,5% della popolazione ( pari a 7,5 milioni di italiani ) con solo il 34,3% dei pazienti che però assume farmaci.


martedì 8 dicembre 2015

Qual è la percentuale di popolazione mondiale che produce più inquinamento?


La popolazione mondiale sta emettendo grandi quantità di CO2 nell'atmosfera da almeno 150 anni, con un aumento esponenziale dal 1950 ad oggi.Ma qual è la percentuale di popolazione mondiale che produce più inquinamento? Secondo i dati a disposizione di Oxfam, il 10% della popolazione più ricca del pianeta è responsabile del 50% delle emissioni di CO2 in atmosfera, mentre la metà della popolazione mondiale ne produce solo il 10%, pur essendo la prima vittima di alluvioni. siccità e altri cataclismi derivanti dal cambiamento climatico.

In media una persona che rientra nell'1% più ricco della popolazione mondiale produce un'impronta di carbonio 175 volte superiore rispetto ad un cittadino che rientra nel 10% più povero.C'è anche una diversità importante tra i vari Paesi del mondo.Ad esempio, le emissioni totali prodotte dalla metà più povera della popolazione cinese sono solo un terzo delle emissioni prodotte dal 10% più ricco negli USA.In India, un cittadino che fa parte del 10% più ricco della popolazione del Paese, genera solo un quarto delle emissioni rispetto alla metà più povera degli USA.

lunedì 7 dicembre 2015

Ecco qual è il nuovo obiettivo ambientale della Cina


La Cina dal 2008 ha superato gli USA come Paese che emette più anidride carbonica nel mondo.Per venire incontro alle varie critiche di tutti gli scienziati ed ambientalisti mondiali, il Governo cinese ha deciso di darsi un obiettivo ambientale vincolante.La Cina si impegna al riguardo a ridurre del 60% le emissioni di inquinanti generate dal settore elettrico entro il 2020.Il consumo di carbone negli impianti esistenti dovrà essere inferiore ai 310 grammi per kilowattora, mentre i nuovi impianti dovranno tenersi sotto la soglia dei 300 grammi per kilowattora.

Le centrali che non si adegueranno a questi standard saranno chiuse.L'efficienza delle centrali consentirà di diminuire il consumo di carbone di 100 milioni di tonnellate all'anno, riducendo le emissioni di CO2 per 180 milioni di tonnellate.I nuovi standard dovranno essere adottati entro il 2020, ma le regioni orientali e centrali del Paese dovranno adeguarsi rispettivamente entro il 2017 e il 2018.L'obiettivo, secondo il Wwf, è alla portata del Paese: la Cina, infatti, ha il potenziale di soddisfare l'84% del suo fabbisogno energetico entro il 2050.

venerdì 4 dicembre 2015

Il Giappone riapre la caccia alle balene


La caccia alla balena ha avuto il suo periodo di massimo splendore nel corso del XIX secolo, quando l'olio di balena serviva anche per l'illuminazione pubblica e privata.Da quando è arrivata l'elettricità nelle città e nelle case di tutto il mondo questo tipo di caccia è calata d'interesse e rimane utile solo per il mercato asiatico, dove la carne di balena è usata per preparare pietanze prelibate.

Alcuni Stati avevano deciso in passato di abbandonare questo tipo di caccia, visto che gli esemplari di balena si sono considerevolmente ridotti di numero, ma è arrivata in questi giorni la notizia che il Giappone ha riaperto la caccia alle balene nell'Antartico.Bisogna però ricordare che tale tipo di caccia era stata vietata dalla Corte di Giustizia dell'Aja, che nel marzo del 2014 aveva diffidato il Giappone dall'uccidere le balene.

Il Governo giapponese tuttavia, tramite una lettera inviata alla Commissione Baleniera Internazionale, ha confermato la sua intenzione di uccidere 4000 balene in 12 anni.Il Giappone giustifica la propria caccia con motivazioni non commerciali ma scientifiche ( così da aggirare la moratoria mondiale in vigore da anni ) e ogni anno, tranne che nel 2015, con l'inizio dell'estate antartica a dicembre, mette in mare la sua flotta di baleniere, sebbene riduca di volta in volta il numero di prede dichiarate.

giovedì 3 dicembre 2015

Ecco quanti italiani hanno bisogno di un aiuto economico per mangiare


La recente crisi economica ha fatto aumentare nei Paesi di tutto il mondo il numero dei poveri e, di conseguenza delle persone che hanno bisogno di un aiuto economico per poter mangiare.Ma quante sono le persone che usufruiscono di questi aiuti in Italia? Secondo i dati del Governo italiano sono 6 milioni gl'italiani che non hanno denaro a sufficienza per alimentarsi adeguatamente ed hanno bisogno di un aiuto per mangiare.

Per la Coldiretti, in Italia gli sprechi alimentari avvengono per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l'8% nell'agricoltura e per il 2% nella trasformazione.Il Governo è al fianco di queste persone: quest'anno ha distribuito 100.000 tonnellate di alimenti agli indigenti, grazie anche agli aiuti dei vari enti caritatevoli.

Lo spreco alimentare in Italia vale 12 miliardi di euro.Secondo la Coldiretti, le maggiori difficoltà dal punto di vista alimentare si trovano al Sud Italia, dove le persone in difficoltà sono il 17%, rispetto al 12,6% della media nazionale, tra le famiglie monoreddito dove è al 17,3%, e tra le persone sole con più di 65 anni, con il 14,5%.

mercoledì 2 dicembre 2015

Aumentano i casi di AIDS in Europa


L'AIDS ( Acquired Immune Deficiency Syndrome ) è una malattia che è stata scoperta negli anni '80 del XX secolo.Dopo i picchi d'infezione verificatisi negli anni '80 e '90, dal 2000 la malattia ha iniziato lentamente a regredire nei Paesi europei e nordamericani, rimanendo però con alti livelli di contagio nei Paesi poveri di Africa, Asia e America Latina.Purtroppo c'è una brutta notizia al riguardo: bisogna infatti constatare l'aumento vertiginoso di nuove diagnosi di Hiv avvenute in Europa nel 2014.

Lo scorso anno sono state registrate 142.000 nuove infezioni nei 53 Paesi della regione europea dell'Oms, di cui circa 30.000 nella sola Unione Europea, il numero più alto da quando è iniziato il conteggio negli anni '80.Sono in aumento le infezioni dovute a rapporti omosessuali, che erano il 30% nel 2005 mentre ora sono il 42%, mentre quelle dovute a rapporti eterosessuali sono il 32%.La percentuale dei tossicodipendenti che usano droghe iniettabili è del 4,1%.L'11% delle infezioni avviene nella fascia tra i 15 e i 24 anni, e il tasso d'infezione è maggiore negli uomini rispetto che nelle donne.

martedì 1 dicembre 2015

La tassa sui rifiuti è più cara della Tasi


In Italia, nella legge di Stabilità del 2016, è prevista l'abolizione della Tasi sulle prime case ( ad eccezione delle abitazioni di lusso, ville e castelli ).Ci sono però altre tasse che influiscono sul bilancio familiare e aziendale, ed una di queste è la tassa sui rifiuti, la Tari.La Uil denuncia che questa tassa è più cara della Tasi: elaborando i costi di 130 città capoluogo di provincia, ha scoperto che per una famiglia di quattro persone con una casa di 80 metri quadri, dal 2012 al 2015, la Tari è aumentata del 32,4% passando da una tariffa annua di 224 a 296 euro medi a famiglia.

I quattro comuni dove si paga di più sono Salerno ( 462 euro ), Benevento ( 454 euro ), Grosseto ( 450 euro ) e Siracusa ( 444 euro ). La Tari risulta così più cari della Tasi che sulla prima casa vale in media 230 euro ( cioè in media 66 euro in meno della tassa sui rifiuti ).La Uil teme che, quando verrà abolita la tassa sui servizi, i comuni aumentino il prelievo sulla Tari, compensando i mancati introiti derivanti dall'altra tassa.Il timore della Uil deriva dal fatto che la Tari ( così come le tariffe sugli asili nido, delle mense scolastiche e del trasporto pubblico ) non è oggetto del blocco dei tributi previsto per il 2016 nella legge di Stabilità.


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