La ferrovia ha favorito nel corso dei secoli passati lo sviluppo di molti Paesi nel mondo; basti pensare al contributo fondamentale che ha dato agli USA o alla Russia, dove il territorio da controllare e servire è vastissimo.Anche negli Stati europei, prima dell'avvento della mobilità automobilistica di massa, la ferrovia è stata fondamentale per il loro sviluppo economico e sociale.Anche l'Italia ha vissuto questo sviluppo con differenze tra regione e regione.Ma quali sono, ad oggi, le linee ferroviarie italiane peggiori?
Un rapporto di Legambiente intitolato "Pendolaria 2015" stila la classifica delle linee peggiori: in testa c'è la Roma-Lido, si prosegue con la Chiasso-Rho, la Messina-Catania-Siracusa, la Genova-Acqui Terme, la Circumvesuviana e la Reggio-Calabria-Taranto.Ma ci sono molte altre tratte pendolari in pessime condizioni, a causa di pochi treni, molto vecchi, inadeguati e spesso nel degrado.In Italia attualmente ci sono 3.300 treni in servizio nelle regioni con convogli di età media di 18,6 anni.L'84,7% dei treni circolanti ha più di 20 anni.
La regione con la più alta età media dei treni è l'Abruzzo con 28,3 anni.La stima dei tagli dal 2010 ad oggi è pari al 6,5% nel servizio ferroviario regionale ( 26% Calabria, 19% Basilicata, 15% Campania, 12% in Sicilia ).I biglietti al contempo costano di più: il record di aumento è stato registrato in Piemonte con un 47% in più, al secondo posto si trova la Liguria con un 41% in più e al terzo l'Abruzzo e l'Umbria con un più 25%.Tra le peggiori linee per i pendolari ci sono anche la Verona-Rovigo, la Taranto-Potenza-Salerno, la Novara-Varallo e la Orte-Foligno-Fabriano.
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