Cerca nel blog

venerdì 31 ottobre 2014

Ecco chi emette più CO2 nel mondo


Non tutti i paesi inquinano allo stesso modo sulla Terra, ma le conseguenze naturali spiacevoli del cambiamento climatico, possono impattare pesantemente anche su Stati che poco o nulla hanno a che vedere con l'emissioni di gas inquinanti nell'atmosfera.

Un rapporto di Oxfarm ci informa che il 7% della popolazione mondiale ( circa 500 milioni di persone ), è responsabile del 50% dell'emissioni globali di CO2.Al contrario il 50% della popolazione mondiale, emette nell'atmosfera solo il 7% dell'anidride carbonica globale.

Il rapporto prosegue dicendo che la parte più ricca dell'umanità usa il massimo possibile delle risorse naturali.Per esempio il 12% della popolazione mondiale, consuma l'85% dell'acqua del Pianeta.Però sono i più poveri ad essere colpiti per primi dalla distruzione dell'ambiente.

Il rapporto conclude dicendo che il deterioramento ambientale può essere attribuito a meno del 30% della popolazione mondiale, e che il punto chiave sono i modelli di consumo dei ricchi.In poche parole, i paesi o aree che inquinano di più ( USA, UE, Cina, Russia e Giappone ), dovrebbero limitare i loro consumi energetici.

mercoledì 29 ottobre 2014

Il riscaldamento climatico fa aumentare il livello di violenza umana?


Una delle causa del riscaldamento della temperatura globale terrestre, potrebbe essere anche l'aumento di crimini violenti da parte degli esseri umani.Secondo un'analisi del NBER, che ha elaborato in un unico risultato statistico le conclusioni di 55 studi scientifici, i cambiamenti climatici influenzano guerre, disordini e crimini nel mondo.

I ricercatori hanno scoperto l'esistenza di una connessione significativa e statisticamente rilevante tra i cambiamenti climatici ( soprattutto l'innalzamento della temperatura ) e varie forme di violenza, tra cui quelle fra individui singoli o tra gruppi diversi di persone.

Gli effetti però variano da una regione all'altra della Terra.Per esempio l'innalzamento di 1 grado della temperatura terrestre, potrebbe portare all'aumento del 20% dei conflitti statali in Africa, mentre negli Stati Uniti dovrebbe aumentare la violenza tra individui di solo l'1% .

Un altro studio dell'Ipcc in passato aveva indicato che la scarsità di cibo e di acqua, il calore estremo, le inondazioni e altri fenomeni climatici causati dall'effetto serra, accrescono la predisposizione umana ai fenomeni violenti.

lunedì 27 ottobre 2014

In calo gli aborti in Italia


Uno dei problemi della società occidentale contemporanea che pesa sull'incremento delle nascite, è l'incidenza dell'aborto.Sotto questo punto di vista è arrivata una buona notizia per l'Italia: infatti sono risultati in calo del 4,2% gli aborti nel 2013 rispetto al 2012.Sono passati da un totale di 107.192 a 102.644.

Secondo i dati, nel 2013 è diminuito del 3,7% anche il tasso d'abortività, ovvero il numero di interruzioni volontarie per 1000 donne tra i 15 e i 49 anni ,passato dal 7,9 nel 2012 al 7,6 dell'anno scorso.Rimane però elevato il ricorso da parte delle straniere all'aborto, che risultano essere il 34% del totale ( tenendo conto però che la loro incidenza sul totale delle nascite in Italia è del 15% ).

Il 64% delle interruzioni volontarie avvengono in strutture sanitarie.A livello nazionale la media settimanale è di 1,4, con punte regionali minime di 0,4 in Valle d'Aosta e massime di 4,2 per il Lazio.

venerdì 17 ottobre 2014

Aumentano gli abbandoni di cani in Italia


Un fenomeno drammatico che colpisce tutti gli Stati del mondo, è l'abbandono di cani domestici davanti ai canili.Sembrava che il fenomeno in Italia all'inizio di questa'anno fosse diminuito, ma purtroppo le cifre ufficiali sono arrivate a dimostrare il contrario.L'Aidaa ( Associazione italiana difesa animali e ambiente ), ha informato che sono stati 22000 i cani portati in un canile o in un rifugio nel corso dell'Estate 2014, contro i 20000 dello stesso periodo del 2013.

Sebbene siano diminuiti del 15% i cani abbandonati per strada, sono invece aumentati dell'11% quelli lasciati davanti a strutture idonee all'accoglienza.Le regioni che hanno fatto registrare un aumento del fenomeno sono state la Puglia, la Toscana, la Lombardia, il Piemonte e il Veneto.Mentre le regioni che hanno visto un minor abbandono dei cani in canile, sono state la Basilicata, il Friuli e la Valle d'Aosta.



giovedì 16 ottobre 2014

Ecco i rischi sanitari nel farsi un tatuaggio


Da 30 anni a questa parte in occidente ha preso piede la moda di molte persone di farsi dei tatuaggi, da quelli di pochi centimetri a quelli che ricoprono buona parte del corpo.Si calcola che in in Europa siano 100 milioni le persone che hanno almeno un tatuaggio sul corpo.

Bisogna stare però attenti a quando ci si accinge a farne uno, sembra infatti che il nel 10% dei casi siano stati riscontrati casi di contaminazione da staffilocco, streptococco, pseudomonas ed enterocco. Vi sono anche reazioni allergiche ai tatuaggi come la fotosensibilità, di cui e' colpita 1 persona tatuata su 5.Per non contare dei pruriti e gonfiori, che posso anche diventare cronici in casi estremi.

Vi sono anche persone che sono allergiche al latex, e alcune persone possono subire uno shock anafillattico, se il tatuatore ha usato guanti in lattice.Per questo gli esperti dicono che è importante un controllo microbico degli inchiostri di tatuaggi e delle verifiche sui loro ingredienti.Tutto ciò per evitare potenziali allergenici, evitando se possibile il rosso e le nuances simili.

mercoledì 15 ottobre 2014

L'Italia è il paese dell'UE che usa di più l'auto


Si sa che ormai il popolo italiano è abituato a tutte le comodità possibili, compresa anche quella di fare 200 metri in auto per andare al supermercato a prendere solo 3 sacchetti di patatine o una focaccia!!L'Italia è infatti il paese dell'Unione europea che usa di più l'auto, secondo i dati forniti da Eurostat.

Secondo i dati, 14 regioni italiane si trovano nella top 20 della classifica europea per numero d'auto ogni mille abitanti.Al primo posto c'è la Valle d'Aosta ( con 1205 auto ogni 1000 abitanti ), al quarto c'è la provincia di Trento ( con il punteggio di 711 ).

Seguono l'Umbria al quinto posto, il Lazio al sesto, l'Abruzzo al nono, le Marche al decimo, il Molise all'undicesimo, la Toscana al dodicesimo, il Piemonte al tredicesimo, il Friuli Venezia Giulia al quattordicesimo.

Chiudono la top 20 la Sicilia al quindicesimo posto, la provincia di Bolzano al sedicesimo, l'Emilia-Romagna al diciassettesimo e la Calabria al diciottesimo.In conclusione inviterei il popolo cosiddetto "italiano" a fare piu' sforzi fisici, così da tenersi in forma come prima cosa ed inquinare di meno come seconda.

martedì 14 ottobre 2014

Ecco quanti mozziconi di sigaretta produce Roma ogni anno


Quando si parla d'inquinamento, non si tiene mai presente anche i rifiuti prodotti dall'uso delle sigarette.Per capire quanto può essere importante in senso negativo questo rifiuto, si può prendere ad esempio la città di Roma.L'agenzia che gestisce i rifiuti in città, ha fatto sapere che ogni anno si raccolgono circa 1 miliardo e 250 milioni mozziconi di sigaretta.

Un rimedio a questo problema potrebbe venire dalla Legge di Stabilità, in discussione nei prossimi giorni alla Camera, che prevede dal 1° Luglio 2015 una sanzione per chi butta mozziconi per terra, in acqua o negli scarichi.In attesa di questa possibile legge, bisogna invitare chi fuma ad usare gli appositi portacenere ai lati delle strade o quelli nelle case.

lunedì 13 ottobre 2014

Il cambiamento climatico mette a rischio la fauna dell'Antartide


Oltre a mutare il clima atmosferico di un determinato territorio, il riscaldamento climatico in atto rischia di comprometterne irrimediabilmente anche la sua fauna.Infatti alcune specie marine stanno già migrando in acque a loro non consuete, a causa dell'aumento della temperatura superficiale.Un esempio che si può fare è l'Antartide, dove vi è un forte rischio biodiversità.

L'allarme è arrivato da una ricerca pubblicata sul Journal of  Biogeography, secondo cui alcuni granchi, estranei a questo ecosistema, ora minacciano la vita marina antartica.Finora le basse temperature e la protezione della corrente circumpolare antartica, avevano impedito ai granchi di stabilirsi in quest'area.Ultimamente però ne sono stati avvistati alcuni esemplari.

Il problema si potrebbe aggravare, perchè favorito dall'intenso traffico delle navi che trasportano fauna nelle acque di zavorra.E' un fattore grave, perchè le specie invasive degradano gli ecosistemi marini, predando e competendo con le specie locali.

venerdì 10 ottobre 2014

Ecco la nuova riforma italiana per il pagamento del bollo auto


I costi per il mantenimento di un'auto sono tanti in Italia, dalla benzina all'assicurazione, ma quello più odioso è il pagamento del bollo auto.E' in discussione nel parlamento italiano una riforma per far abbassare i costi di quest'odiosa tassa agli automobilisti.In sostanza si tratta di non far pagare il bollo per 3 anni per le auto nuove.In seguito la tassa aumenta con il crescere dell'emissioni.

Attualmente molti automobilisti italiani non pagano il bollo ,per un buco dell'entrate dello Stato di circa 850 milioni l'anno.Questa tassa è una delle più odiate dalla popolazione, al pari di quella sulla casa o sui carburanti.Il progetto di riforma è gia' stato approvato dalla commissione Finanze della Camera.

Le nuove direttive sono queste : chi acquista un'auto nuova non paga il bollo auto per 3 anni ( 5 anni per le auto green ).Trascorso questo tempo ci sarà la logica del "più inquini più paghi", con una tassa commisurata ai consumi.Solo per i veicoli green, si fa salire al 40% il livello di deducibilità per le auto aziendali.

giovedì 9 ottobre 2014

Aumentano le riserve mondiali di petrolio nel 2013


Da tempo girano notizie di scienziati pessimisti, secondo cui il picco della produzione petrolifera mondiale sia già stato raggiunto nel 2010.I più ottimisti invece ritengono che questo picco dovrebbe essere raggiunto solo nel 2040.Stando ad un rapporto presentato dell'ENI, le riserve mondiali di petrolio sono risultate in crescita nel 2013.

Secondo le statistiche, l'anno scorso le riserve sono aumentate nei paesi non-Opec, primi fra tutti gli USA ( +9,8% rispetto al 2012 ) seguiti dalla Norvegia ( +8,6% ).Le riserve invece dei paesi Opec sono rimaste le stesse.Gli Stati Uniti sono diventati quelli che hanno avuto la maggio crescita di petrolio e gas mondiali ( +12,2% nel 2013 ).

La produzione USA compensa il calo di quella di Stati come Iran e Libia ( -9,8% e -35,5% ), dovuta a fattori geopolitici.I consumi mondiali 2013 di petrolio e gas sono aumentati rispettivamente dell'1,4% e dell'1%, anche se permane la crisi dei consumi europei con un -0,7%.Tra i paesi non-Osce, la Cina si conferma al secondo posto per consumo dietro gli statunitensi.

mercoledì 8 ottobre 2014

Aumenta il fabbisogno d'acqua mondiale


Uno dei beni materiali che nel futuro rischia di scarseggiare sulla Terra è l'acqua, infatti viene ormai definita "l'Oro blu".Attualmente sono già 1 miliardo le persone nel mondo che non hanno accesso all'acqua potabile, e secondo le Nazioni Unite ( ONU ) tale numero aumenterà del 55% entro il 2050.

In quell'anno la domanda mondiale aumenterà del 400% per l'industria manifatturiera, del 140% per la produzione del termoelettrico e del 130% per gli usi civili.Vi è però un problema anche per lo sfruttamento delle riserve d'acqua nelle falde del sottosuolo, dove il 20% dei bacini sono ormai sovrasfruttati.

Per quanto riguarda l'utilizzo dell'acqua, l'Agenzia internazionale dell'energia ( IEA ) ha informato che nel 2010, il prelievo globale per la produzione d'energia è stato di 583 miliardi metri cubi, pari al 15% del totale.Ad assorbire il maggior consumo totale d'acqua, fino al 70%, però è l'agricoltura.Una quota considerevole viene assorbita anche per la produzione di biocarburanti.

martedì 7 ottobre 2014

Saper riconoscere gli odori aiuta ad essere più longevi


La speranza di vita alla nascita in un paese occidentale è oggi di quasi 80 anni, contro i 40 anni del 1800.La Scienza e la Medicina hanno fatto passi da gigante per portare l'uomo a questo grande risultato.Una notizia curiosa ci da un ulteriore informazione sul perchè certe persone sono più longeve di altre.

Una ricerca condotta dalla University of Chicago ha messo in luce che, chi ha difficoltà a riconoscere odori anche semplici, è associato a rischi più elevati di morte a breve termine, cioè entro 5 anni dalla diagnosi di questi disturbi all'olfatto.

Gli studiosi hanno coinvolto nella ricerca 3000 persone d'età compresa tra i 57 e 85 anni, e li hanno sottoposti a un semplice test olfattivo per vedere se fossero in grado di riconoscere cinque odori comuni, come menta, pesce o agrumi.

Dopo 5 anni dall'inizio della ricerca si sono registrati 430 decessi nel gruppo, e i ricercatori hanno notato che gran parte delle persone decedute erano quelle che 5 anni prima avevano manifestato disturbi olfattivi.

In poche parole, se dopo i 60 anni avete ancora un "buon fiuto", allora potete sperare di vivere ancora molti anni.






lunedì 6 ottobre 2014

Il fotovoltaico sarà la prima fonte d'energia nel 2050?


La crisi economica degli Stati dell'Eurozona, e il rallentamento della crescita del PIL degli altri Stati del mondo in corso dal 2008 ad oggi, ha evitato che il problema dell'approvvigionamento energetico arrivasse a preoccupare i governi mondiali.In prospettiva infatti, secondo le stime dell'IEA, ci sarà ancora petrolio disponibile fino al 2060, mentre per il gas si parla del 2080.

La spinta all'espansione dell'energia prodotta dalle fonti rinnovabili è stata molto forte negli ultimi anni, e proseguirà ancora più spedita in futuro.Secondo l'Agenzia internazionale dell'energia ( IEA ),
nel 2050 il fotovoltaico potrà generare il 16% dell'energia elettrica mondiale, mentre dagl'impianti solari termodinamici potrà venire un ulteriore 11%.

A trainare la crescita del fotovoltaico saranno la Cina e gli USA, mentre per quanto riguarda le centrali termoelettriche si avrà un forte sviluppo in India, Medio Oriente, Africa e USA.Queste due tecnologie, potranno generare più energia di quella fornita dalla somma dell'energia prodotta dai combustibili fossili, dall'eolico, dall'idroelettrico e dal nucleare messa assieme.

Dal 2050 in poi è stato calcolato che si riuscirà ad evitare l'emissione di 6 miliardi di tonnellate di CO2 all'anno nell'atmosfera, pari a quanto generato attualmente dal traffico stradale mondiale.

venerdì 3 ottobre 2014

Crollo delle nascite in Italia dal 2008 ad oggi


Il problema del calo della fertilità nei paesi europei, è emerso sin dalla fine degli anni '70.Grazie all'emancipazione femminile e all'aumento del tenore di vita generale, s'era iniziato a far nascere meno bambini rispetto al passato.

Tutto ciò è andato avanti fino alla fine degli anni '90.Dal 2000 in poi in tutta Europa era ricominciata una lenta ripresa della natalità, bloccata però in questi ultimi dalla crisi economica che s'è abbattuta sul Vecchio Continente.

Un caso esemplare riguarda l'Italia, dove dal 2008 ad oggi sono crollate le nascite anno dopo anno.
E tutto ciò sarebbe stato ancora più vistoso senza l'apporto delle nascite dei bimbi stranieri, che ormai ammontano al 15% del totale.L'Italia, dal 2008 al 2013, ha avuto un saldo totale di 300000 bambini nati in meno ,una media di 60000 all'anno.Si è passati dai 577000 nuovi nati di 6 anni fa, ai 514000 dell'anno scorso ( record negativo nella storia italiana ).

Secondo un'indagine ,il 61% degl'italiani è convinto che le coppie farebbero più figli se ci sarebbe un miglioramento degl'interventi pubblici.Sarebbe importante avere sgravi fiscali e aiuti economici diretti per il 71% degl'intervistati, potenziare gli asili nido per il 67%, mentre il 56% vorrebbe che ci fossero più aiuti pubblici per sostenere i costi dell'educazione dei figli ( es. sulle rette scolastiche, i servizi di mensa e trasporto ).

giovedì 2 ottobre 2014

Ecco a quanto ammonterà l'energia prodotta da biomassa in futuro


Quando si parla d'aumentare lo sviluppo della produzione d'energia da fonti rinnovabili, il pensiero và subito al fotovoltaico o all'eolico.Pochi però tengono presente che, tra le altre fonti rinnovabili, c'è una risorsa che può dare una grande mano a raggiungere quell'obiettivo.

Un rapporto dell'Agenzia internazionale dell'energia rinnovabile ( Irena ) ha informato che la biomassa, se ben sfruttata, può arrivare a rappresentare il 60% del consumo d'energia rinnovabile entro il 2030, coprendo il 20% del consumo energetico complessivo della Terra.

Secondo il rapporto, il 40% della biomassa potrebbe essere costituito da rifiuti e scarti agricoli,
mentre il 30% verrebbe da prodotti forestali sostenibili.Anche la tipologia dell'uso di quest'energia è destinata a cambiare in futuro: infatti se oggi i due terzi della biomassa viene usata per cucinare e scaldarsi, nel 2030 un terzo verrebbe utilizzato per produrre energia e calore, un altro terzo nei trasporti e il terzo restante nell'industria e nell'edilizia.


mercoledì 1 ottobre 2014

I nuovi modelli d'auto consumano più di quanto dichiarato


Quando ci si accinge ad acquistare un'auto, oltre al prezzo finale e all'affidabilità, bisogna tenere anche presente il suo consumo di carburante, che è una voce importante al giorno d'oggi.Uno studio dell'International Council on Clean Transportation ( ICCT ), riportato dalla stampa tedesca, ha messo in evidenza che le auto messe sul mercato nel 2013, consumano in media il 38% in più di quanto dichiarato dai rispettivi produttori.

E' un dato allarmante che sottolinea la crisi attuale del mercato dell'auto, dove si fa di tutto per incrementare le vendite.Basti pensare che nel 2001 questa discrepanza, tra i consumi teorici e reali, era solo dell'8%. Restando alle case automobilistiche tedesche oggetto dello studio, quelle con discrepanze maggiori sono risultate l'Audi con una differenza tra dichiarato e reale del 50% per l'A6, la Mercedes con il 45% della classe E e la BMW con il 40% per la serie 5.

Tutto ciò provoca un danno economico per gli acquirenti, perchè la differenza pesa per diverse migliaia di euro all'anno rispetto alla spesa teorica prevista.Inoltre genera minori introiti sulla tassa di circolazione, che è un danno per tutta la collettività.

Inoltre ci sono differenze anche sulle sanzioni che vengono emesse da Stato a Stato.Infatti negli USA una discrepanza di solo il 5%, comporta per i produttori multe e correzioni ufficiali dei dati, mentre una differenza del 50% in Germania non produce nessuna verifica!!
pt>