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lunedì 18 maggio 2015

Aumenta nei bambini obesi il rischio di sviluppo dell'Alzheimer


Il problema dell'obesità nelle società ad economia avanzata ( USA, UE, Canada e Giappone ) è esploso negli ultimi 30 anni, con conseguenze negative sia per quanto riguarda l'aumento della spesa sanitaria pubblica che per lo sviluppo di malattie croniche ( colesterolo alto, danni alla retina, diabete, cardiopatie, ecc... ) per chi ne è colpito.Questa condizione riguarda ormai anche i bambini, dove negli ultimi anni è aumentata di molto la percentuale di quelli che risultano obesi.

I bambini obesi oltre alle malattie usuali della loro condizione, hanno maggior possibilità di sviluppare in futuro anche l'Alzheimer e la demenza senile.Lo rivela uno studio condotto dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, pubblicato sulla rivista scientifica Pediatricts.I ricercatori hanno scoperto negli adolescenti obesi livelli elevati di una proteina, la beta 42 amiloide, coinvolta proprio nel processo d'insorgenza e sviluppo di queste patologie.

Nei pazienti che sviluppano demenza senile e Alzheimer, infatti, la proteina si accumula nel cervello formando placche ed ammassi neurofibrillari.Dallo studio, che ha coinvolto 440 giovani ( 101 bambini tra i 2 e i 6 anni e 339 adolescenti ) sia di peso normale che non, è emerso che gli adolescenti obesi e con insulino-resistenza ( alterazione del metabolismo molto frequente nelle persone con obesità ) presentavano aumentati livelli di beta 42 amiloide.

Quanto più i livelli di questa proteina sono alti, tanto maggiore potrebbe essere il rischio che questi giovani sviluppino demenza senile e Alzheimer da adulti.


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